15 Feb Tua stabile dimora

tua stabile dimora .

Rendici degni di diventare tua stabile dimora…

Così ci fa pregare la Chiesa ogni giorno di questa settimana

Tua stabile dimora: una casa per Dio. Stabile, duratura, resistente! 

Come può la nostra vita limitata e incompiuta, diventare stabile dimora di Dio?

La stabilità: un’esperienza di fortezza; uno spazio di sicurezza; un luogo di riparo….

La stabilità: oggi chimera in molte relazioni, nel lavoro, nella vita sociale!

 Può la mia vita essere stabile dimora per Dio poi?

L’invocazione è un dono. Nasce dalla coscienza della precarietà ma soprattutto è dono perché nella pregheria, il cuore si accorge di essere scelto da Dio come casa, proprio nel momento in cui percepisce la propria instabilità, i propri barcollamenti, la provvisorietà di ogni puntello.

La stabilità del cuore allora non è una risorsa di perfezione ma un invito di Dio a poggiarsi sulla sua stabilità. 

Essere dimora stabile per Dio, paradossalmente significa, riconoscersi capanna senza fondamenta e cercare in lui, roccia e baluardo, l’appoggio sicuro. 

Così il paradosso diviene realtà.

Lui che è Roccia , si fa ospite nella mia casupola e venendo ad abitare la mia tenda, rende stabile la mia dimora.

Nel diuturno procedere come e quando la tenda del cuore diviene casa per Dio?

Pensa a Maria nel momento dell’annuncio.

Nella ordinarietà di un giorno qualunque il Verbo si fece carne e venne ad abitare in lei.

Il suo cuore , però in quel “giorno qualunque” era in ascolto…

Il suo sguardo fisso sulla Parola.

Le sue mani operose nella ferialità della vita familiare….

Ascolto, sguardo, mani…

Un trinomio di contemplazione nella semplicità del tuo, del mio , del nostro oggi, dove non solo Dio vuol venire ad abitare ma dove vuol fare del nostro piccolo cuore, la sua stabile dimora.

il tuo cuore si pone in ascolto? Il tuo sguardo cerca di incrociare il suo nella Parola, nella creazione, nell’altro, nella vita?

le tue Mani si muovono nella danza della carità, dell’attenzione, della sollecitudine?

in una parola: tu ci sei?