Fraternità

Aspetto fondamentale che caratterizza la vita carmelitana fin dalle origini, quando i primi monaci si ritirarono a vita di preghiera sul monte di Elia, il Carmelo, è la fraternità. Essa trae origine ed ispirazione dalla prima comunità cristiana (Atti 4, 32-35) e poi via via col passare dei secoli fino al Medio Evo dove si fa più forte l’esigenza di ritirarsi in preghierapenitenza e meditazione della legge del Signore da parte di alcuni uomini.

Aspetto fondamentale che caratterizza la vita carmelitana fin dalle origini, quando i primi monaci si ritirarono a vita di preghiera sul monte di Elia, il Carmelo, è la fraternità. Essa trae origine ed ispirazione dalla prima comunità cristiana (Atti 4, 32-35) e poi via via col passare dei secoli fino al Medio Evo dove si fa più forte l’esigenza di ritirarsi in preghierapenitenza e meditazione della legge del Signore da parte di alcuni uomini.

Aspetto fondamentale che caratterizza la vita carmelitana fin dalle origini, quando i primi monaci si ritirarono a vita di preghiera sul monte di Elia, il Carmelo, è la fraternità. Essa trae origine ed ispirazione dalla prima comunità cristiana (Atti 4, 32-35) e poi via via col passare dei secoli fino al Medio Evo dove si fa più forte l’esigenza di ritirarsi in preghierapenitenza e meditazione della legge del Signore da parte di alcuni uomini.

 

Vita fraterna significa conciliare, in uno sforzo continuo e costante, lo sviluppo e la valorizzazione dei doni, delle potenzialità di ciascuna di noi con le esigenze degli orientamenti delle Costituzioni. La vita di fraternità è la prima scuola dove impariamo a mettere in pratica il comandamento dell’amore. E’ un esercizio costante della carità, della pazienza, della mitezza, è una palestra di virtù. E’ anche il luogo e la dimensione dove Dio, che ci sceglie ogni istante, minuto dopo minuto, ci chiama ad incontrarlo. Come ci insegna l’evangelista nella sua prima lettera “se uno dicesse -Io amo Dio-, e odiasse suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”.

La vita fraterna si presenta in sé come annuncio e provocazione. Interpella profondamente nella misura in cui la comunità è fedele alla sua chiamata di restare “piccolo gregge”  e al tempo stesso è sollecitata dal suo Signore a una vitalità continua, segno liberante della presenza del Risorto. Lo stile di vita della fraternità carmelitana è aperto e accogliente e porta a dare testimonianza della comunione dei cuori e dell’esperienza di Dio che si vive all’interno della clausura:  Guardate come si amano.

“La monaca carmelitana è colei che separata da tutti è unita a tutti: unita con tutti nel cuore di Cristo in virtù della sua consacrazione. Questo modo di unione è segno e profetico di rapporti umani nuovi, amicali e fraterni. E’ profezia di giustizia e di pace nella società e tra i popoli. E’ scelta di condivisione con i minores della storia, per dire dal di dentro, più con la vita che con la bocca, una parola di speranza a coloro che soffrono, sperano e lavorano per la costruzione del Regno di Dio”. RIVCM 2007, 39

La comunità è il “luogo” che il Signore ci dona per fare esperienza della sua bontà! Luogo del desiderio, dove i valori della nostra tradizione spirituale diventano amabili e attraenti, non secondo la logica di questo mondo ma nel  …- gareggiate nello stimarvi a vicenda; -considerate gli altri superiori a voi stessi; -date la vita per coloro che vi amano…