Benedetta sei tu Vergine Maria dal Signore Dio altissimo! Egli ha tanto esaltato il tuo nome che sulla bocca di tutti sarà sempre la tua lode! Benedetta Sei tu Vergine Maria dal Signore Dio Altissimo!
O fiamma d’amor viva,
che soave ferisci
dell’alma mia nel più profondo centro!
Poiché non sei più schiva,
se vuoi, ormai finisci;
rompi la tela a questo dolce incontro.
O ferita soave!
O deliziosa piaga!
O blanda mano! o tocco delicato,
che sa di vita eterna,
e ogni debito paga!
Morte in vita, uccidendo, hai tu cambiato!
O lampade di fuoco,
nel cui vivo splendore
gli antri profondi dell’umano senso,
che era oscuro e cieco,
con mirabil valore
al lor Diletto dan luce e calore!
Quanto dolce e amoroso
ti svegli sul mio seno,
dove solo e in segreto tu dimori!
Nel tuo spirar gustoso,
di bene e gloria pieno,
come teneramente mi innamori!
Dove ti nascondesti,
in gemiti lasciandomi, o Diletto?
Come il cervo fuggisti,
dopo avermi ferito;
ti uscii dietro gridando: ti eri involato.
Pastori, voi che andate
di colle in colle fino all’alto monte,
se per caso incontrate
chi più di ogni altro bramo,
ditegli che languisco, soffro e muoio.
In cerca del mio amore,
andrò per questi monti e queste rive;
non coglierò mai fiore,
non temerò le fiere,
supererò i forti e le frontiere.
(Lo Sposo)
Volgiti, o mia colomba volgiti o mia diletta colomba,
poiché il cervo ferito
sull’alto colle spunta
all’aura del tuo volo e il fresco prende.
L’Amato è le montagne,
le valli solitarie e ricche d’ombra,
le isole remote,
le acque rumorose,
il sibilo delle aure, delle aure amorose;
è come notte calma
molto vicina al sorger dell’aurora,
musica silenziosa,
solitudin sonora,
è cena che ristora e che innamora.