Questo documento pontificio, di indubbia importanza, ci dà una chiara prova dell’attendibilità dei fatti di Cerreto. Quella popolazione ha creduto e ha accettato il messaggio della Madonna, nel suo spirito più autentico e più soprannaturale, senza fanatismo o esaltazione. L’8 maggio 1857, vivente ancora Veronica Nucci, si iniziava la costruzione del Santuario con la benedizione e la posa della prima pietra. La nuova chiesa venne aperta al culto l’8 settembre del 1864. Il Santuario, dedicato alla Vergine Addolorata, non è grande, ma sufficiente per accogliere un congruo numero di fedeli. La pianta è a croce latina, con una semplice facciata in stile neoclassico. La cappella di sinistra è dedicata all’Addolorata. Un dipinto raffigura l’apparizione della Vergine a Veronica Nucci, morta il 9 novembre 1862, quando aveva solo 21 anni. I suoi resti mortali si trovano in questa stessa cappella. La cappella di destra è ora stata adattata a Coro per le Carmelitane che qui si sono stabilite dal 1992, Il nuovo Carmelo installato a Cerreto porta il titolo mariano di “Janua Coeli”, cioè “Porta del Cielo”. Anche il giorno dell’Apparizione, 19 maggio 1853, il contesto della visione a Veronica fu un temporale. Non un caso. Non una semplice perturbazione atmosferica. Ma un evento profetico! Doveva significare la presenza del Santuario dell’Addolorata al Cerreto: grazia di Dio per gli uomini, luogo di riconciliazione e di preghiera. Se è vero, come lo è, che nella mente di Dio non esiste passato, presente e futuro, ma un unico presente, tutti i particolari dell’Apparizione e del Messaggio a Veronica erano predisposti per un passaggio di eredità dalla pastorella al Carmelo. La nostra presenza qui di Carmelitane oranti è vigilanza, accoglienza, custodia di un grande tesoro che va distribuito in ricchezza spirituale alle anime. Niente viene alterato, tutto si ricollega a quella piccola nube biblica carica di acqua che, dove scende, lava e purifica l’anima alle fonti della Salvezza.