monastero Janua Coeli

Se vuoi

Sulla linea del VUOI. Attrezzarsi: parola utile per ogni attività umana. Nel vocabolario della montagna si trovano parole come: tuta, giacca a vento, sciarpa, zaino, scarpe da trackking, borraccia. Non dimenticarsi di portare se stessi! Sembra inutile dirlo, ma chi generalmente si lascia a casa è proprio se stessi. Si va perché si deve, si va perché qualcuno ha parlato, non perché si sceglie di andare. Si parte solo per dovere, quel terribile volto del DEVI che lega tutti i fili della storia attorno a una miserabile eco di voci non proprie: Devi fare così… Si fa così… Tutti fanno così… E il VUOI che tanto piace al Signore dov’è? Si lascia a casa insieme a se stessi. Incredibile come tutto si attribuisca a Dio all’infuori di quello che è tipicamente suo. Non è da Lui costringere a nulla, perché è Sua peculiarità attrarre, chiedere, attendere. Eppure sono in molti a pensare a Dio come a qualcuno che obbliga, a un prepotente che ti sconvolge la vita e in nome del bene ti chiede cose impossibili. Il DEVI non è biblico, non è spirituale, non è umano, non è lecito… La parola d’ordine di ogni esistenza libera, e quindi di ogni esistenza che sia veramente umana, è il VUOI.

monastero Janua Coeli

giardino interno del monastero

Coniugare ciò che si pensa, ciò che si agisce, ciò che si dice sulla linea del VUOI apre vie nuove verso orizzonti di pienezza. Il VUOI è l’unica possibilità realmente divina, è la parola dell’Amore, parola capace di tenacia, generatrice di forza. Questa parola siamo chiamati a pronunciare verso i nostri pensieri e le nostre emozioni più vive per consentire allo Spirito di muoversi liberamente in noi e di fare ordine perché la forza dell’attrazione non si spenga sotto le valanghe del DEVI, ma si accresca nella seduzione del VUOI. Anche quando Gesù cammina lungo il mare di Galilea e chiama i primi discepoli rivolgendo loro la parola imperativa: Seguitemi, nello spazio della risposta è lasciato cadere implicitamente il: “Se vuoi…”. Gesù infatti non fa mille domande, non spiega, non si trattiene. Passa, chiama, va oltre.

 

Coloro che hanno ricevuto l’invito possono andare e non andare. A loro la scelta. Il bene non obbliga mai! Perché non si può parlare di bene se manca di libertà. Chi sale il monte perché costretto dal DEVI di un altro, fosse anche Dio stesso, odierà quel monte. E non si può odiare la rupe della nostra salvezza. Allora la prima attrezzatura per andare è lo spazio della risposta alla domanda che Lui ti rivolge: VUOI salire con me il monte della salvezza? Vieni, solo se VUOI… perché se non ti senti di venire, non importa, resta pure a valle: preferisco pensarti felice senza di me piuttosto che infelice con me. E quando avrai desiderio di venire con me, sai dove trovarmi: qui ad aspettarti..

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