Giornate di preghiera

Giornate di preghiera

La storia di Pietro, Giacomo e Giovanni, la storia della Maddalena ci aiutano a rileggere la nostra storia, quello che viviamo oggi, ciò che accade dentro di noi, i desideri, cosa muove il nostro cuore, l’affezione profonda che abita i giorni, gli anni, i pensieri che accompagnano il quotidiano.

Queste giornate di preghiera sono pensate per accostarci alle pagine sacre che sono la nostra vita e la nostra storia con Gesù. Il contesto in cui questi giorni si snodano è un luogo “in disparte”, inserito nella natura, silenzioso, accanto a un Monastero, per esattezza ad un Carmelo. Solo chi è motivato dall’amore per la solitudine e il silenzio può sostare in un luogo così privo di tutto ciò che è superfluo.  E’ possibile partecipare a tutta la preghiera liturgica delle monache carmelitane attraverso il Santuario in cui le carmelitane hanno il coro. L’accoglienza è prevista in prefabbricati di legno autonomi antistanti la clausura nella zona adiacente il giardino.

Le giornate di preghiera prevedono solitamente due meditazioni una la mattina e una il pomeriggio, guidate da un padre e/o una monaca. Sono organizzate durante i week-end dei mesi estivi ed è possibile il pernottamento presso l’area accoglienza.

La storia dei Discepoli accompagnerà il nostro percorso. La loro vicenda con il Maestro ci aiuterà a mettere a fuoco ciò che conta, qual’è il tesoro prezioso.  La storia di Pietro e della Maddalena è la vicenda di due persone che hanno “incominciato”. Noi siamo in questo luogo, qui ed ora, perché qualcosa, qualcuno ci ha attirati a sé, ha suscitato in noi una parola “Inizio!”. Senza sapere molte cose abbiamo incominciato un percorso, ci siamo incamminati in un sentiero, senza conoscere con esattezza la “mappa”. Certo sappiamo da Lui che ” Io sono la via”… Se “restiamo in Lui”, nel suo amore Lui che è la vita, prende dimora in noi.

Quando ci siamo “decisi” per il Signore, non sapevamo bene cosa volesse dire, al massimo, riecheggiavano in noi le parole di una promessa, la sua. Da sempre in noi erano intessute con incisività ” Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua”. Ci avevano parlato di una vita di preghiera, di sequela cristiana, di rinuncia, e pienezza di vita, di libertà ma non conoscevamo con esattezza la “strada”.

Il sentiero si apre davanti percorrendolo non solo per curiosità ma con dedizione. Non solo perché la “strada” coinvolge e contiene la vita ma perché la strada che chiede, invoca la vita è molto di più, è qualcosa che va oltre che sorpassa ogni sensazione, ogni desiderio, ogni singolo pensiero.

Se ti poni nella posizione “vediamo se”,  “se va bene per me”, “se sono contenta”, “vediamo se si sta bene”, questo “vediamo se” ti fa stare fuori. Sei preoccupata di avere le risposte, di anticipare delle risposte e questo fa saltare dei “passaggi” obbligatori. Assottiglia degli spessori che tolgono profondità all’esperienza e resta poi una percezione frammentata della vita. Luca nel suo Vangelo ricorda che noi restiamo sempre “ammirati di Lui”, di quanto opera e di come conduce la nostra esistenza. Di come passa una via dentro le situazioni della vita. La santità è una strada che Dio scolpisce a suoni di incontri.

Spesso capita che chi varca la soglia del monastero con l’aspettativa di “vedere se va bene per me”, “vedere se sono contenta” non comprende, è impossibilitata dal capire e pur se “attratta” la persona non riesce a scegliere. Ti accorgi che conosci poco anzi ti ritrovi di aver fatto esperienza di smarrimento, di delusione: l’aspettativa era altrove. Il “vediamo se” mi impedisce di capire, di conoscere e dopo poco scappo, apparentemente contenta di essere andato altrove, ma con il cuore smarrito. Per lasciarsi “afferrare” da Gesù, per arrivare ad essere “presi” da Lui il cuore deve accettare di lasciarsi condurre proprio attraverso ciò che la vita chiede.

Se noi siamo qui è perché ognuna di noi ha detto si. Nessuno è nascosto agli occhi di Gesù, tutti noi siamo importanti per Lui. E’ impressionante pensare quali miracoli possa operare il cuore di un uomo, di una donna quando dice con totalità “Si” a Gesù.

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