L’apparizione della Vergine

Il Grande avvenimento

l’apparizione della Vergine

E Il pomeriggio del 19 maggio 1853.

Veronica, come al solito,  è nei campi intenta a pascolare le sue pecore. Il cielo si ricopre pian piano di nuvole nell’aria si fa oscura. Lampi e tuoni creano un’atmosfera di paura. La fanciulla, in compagnia del fratello Tista(il fratello più piccolo Giovanni battista) spingere le pecore verso una capanna ove intende ripararsi. All’improvviso appare davanti a Veronica una signora vestita di bianco…

Sulla collina a breve distanza dalla Casetta (La Casetta era ed è un piccolo fabbricato rurale, situato Luca un po’ sulla sinistra della stradetta che dal viale della Chiesa sale al caseggiato del Cerreto. Fu la prima abitazione dei Nucci, allorché dal senese vennero a stabilirsi al Cerreto, In qualità di livellari dei beni granducali), scroscia la pioggia. Tista correndo a già raggiunto con le pecore il rifugio, mentre la sorella si è fermata. È strano che proprio lì, Accanto a quella signora, non ci piova. Perché? Che cos’è tutto questo? …

Ascoltiamo alla narrazione del sensazionale avvenimento dalla bocca stessa della fanciulla:

«Ero nel luogo chiamato la Casetta a guardare le pecore in numero di sopra una trentina, e con me  era il fratello Gio. Battista di 7 in 8 anni, quale dissi che si fosse ricoverato come fece, In una prossima capanna giacché incominciava a cadere la pioggia ed io stessa dirigevo le pecore verso l’anzidetta capanna per ivi ricoverarmi insieme col fratello, ed  intanto per non essere bagnata mi coprii il capo con la propria veste, facendo la rimboccata. Nel dispormi ad andare alla capanna digli innanzi a me una donna genuflessa, la sommità del mio capo le giungeva sino alla parte del cuore. La donna era rivolta colle spalle, Allorché chiamommi  mi fece genuflettere alquanto indietro dal lato destro in distanza di quanto poteva occupare una pianta  di scope che ci tramezzava, ed era situata in modo che Dove finiva la spalla destra della donna incominciava  il mio lato  sinistro vedevo la sua guancia destra ed una parte dell’occhio: quella poca parte di faccia era molto bella. Vestiva essa un abito di fondo bianco asperso di fiorellini rossi della grossezza poco meno di un pollice, cingeva una fascia di color nero luccicante e di due dita circa di larghezza; aveva in testa un manto di coloro celeste, il quale discendeva sotto le reni fino alla piegatura delle ginocchia; dalla parte di avanti restavale scoperta la fronte, e piccola parte dela guancia; le scendeva poi sulle braccia e copriva le mani, le quali aveva distese in direzione obliqua, presentando le palme suol farsi dalle donne in atto supplichevole. Erano nel manto macchie di coloro rosso di forma circolare ed aveva sopra la testa una luccicante corona di color oro, ed in mezzo una croce alta circa otto dita. La positura della donna fu sempre la stessa e piegò un poco la faccia soltanto, allorchè chiamommi ed alzò la mano solo per accennare di avvicinarmi. La donna apparve all’improvviso genuflessa, e come mi vide mi chiamò dicendom:

-“Veronica, vieni qua a costo a me che non ti ammollerai, mettiti qua in gionocchioni; –

accennando con la mano il luogo dove dovevo situarmi.; e siccome era essa rivolta verso la chiesa parrocchiale della Madonna SS. Dell’Aquila, così mi volsi anche io verso quella parte: dipoi soggiunse a me: – diciamo cinque credo al mio Figliolo-  ed insieme recitammo il credo; quindi riprese – diciamo la protesta- ed insieme la recitammo. Io per lo innanzi  non avevo bene imparato detta protesta, la quale è un’orazione che ci faceva dire la nostra madre: da quel giorno la imparai bene, e non l’ho più dimenticata. Continuò la donna a dire: – Aiutatemi a piangere- ed in verità io vedevo che all’occhio destro le scorrevano le lagrime, allora la interrogai: che avete da piangere?_ piango,  rispose, per tanti peccatori! Vedete quanto piove? Sono più i peccati , che le gocce dell’acqua che cadono: Il mio Figlio ha confitte le mani e i piedi, e tiene cinque piaghe aperte: se non si rabboniscono i peccatori, il mio Figlio vuol mandare la fin del mondo. E tu ti contenti di campare tre o quattro mesi in più, o di ridurti alla fine del mondo? –  risposi: Io voglio  morì-

 

La donna senza replicare alla richiesta di Veronica di voler morire proseguì in tal modo- dì ogni giorno sette Pater , Ave  Maria e gloria del sangue sparso (Veronica dichiarò non sapere cosa fosse sangue sparso),  cinque Pater, Ave Maria, gloria, alle cinque piaghe. E disse Veronica avere vedute le 5 piaghe in un crocifisso di gesso conservato in sua casa: e sette Pater , Ave e Gloria a me che mi chiamo Maria Addolorata. Ora,  ( concluse la donna), vattene alla capanna, se no ti ammolli –e prima di separarci mi diede il comando di riferire tutto a mia madre con le seguenti parole –Ti rammenti quel che ti ho detto? – Va’ a casa tua dillo a tua madre, e dille che lo dica con tutti con chi si trova che mi chiamo Maria Addolorata:  – quindi mi appartai di là, lasciando la donna genuflessa, e mi diressi alla capanna ove trovavasi il mio piccolo fratello Gio. Battista e poco apppresso cessò di piovere.»

 

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