Venite e vedrete- vocazione

novizia carmelitana

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Vocazione

Venite e vedrete. Incontrare il Maestro significa iniziare un’esperienza nuova di vita. Lo incontro nelle pagine di un salmo che parla al mio oggi e mi racconta il quotidiano procedere. Un’esperienza che evoca “altro” rispetto al vissuto di sempre e che si presenta come “altrimenti”, che si innesta sulla mia  vita, sull’oggi come un qualcosa che “corrisponde” direttamente con ciò che porto dentro, che mi appartiene, anche se in germe, e a cui cerco di dare il nome di vocazione, chiamata… la clausura in sé è qualcosa che riguarda la custodia del cuore, al Carmelo ho imparato a “stare” dentro le cose, nella mia storia, a “custodire” me stessa e a lasciare che la grazia del Signore illumini la mia locanda interiore, purificandola, sanandola con il suo tocco, la sua presenza. Gesù non lo incontro nelle strettoie di un pensiero o nella solitudine di un desiderio che s’imbatte nella ferialità del tempo. Il Signore lo intravedo sulle sponde del presente, dove meno lo cerco, lo aspetto, sosta tra i figli degli uomini. Portiamo nella preghiera le attese e i desideri di ogni fratello e sorella. Una storia inattesa mi viene incontro oggi e raggiunge ogni persona: la vicenda di un Dio che posa su ciascuno di noi il suo sguardo, il suo desiderio e attende che noi lo riconosciamo, offre i suoi occhi carichi di riconoscimento perché anche noi possiamo sentirci desiderati  e  attesi da Lui che è la tenda della nostra gioia.

Il suo sguardo fa nascere in me una risposta, un desiderio, uno slancio. Non posso resistere, sarei come il pesce fuori dall’acqua, non posso non corrispondere al suo amore, perderei quella me stessa più vera. Di fronte al mistero della vocazione, non posso che adorare colui che mi ha donato la vita!

Nel lento susseguirsi delle ore al Carmelo ho trovato quello che Lui mi chiedeva, donargli tutto, fare ogni cosa nel suo nome, nella sua Parola! L’alzata, quando ancora fuori la vita deve “svegliarsi” e il buio avvolge con il suo mistero ogni cosa e il canto nel silenzio della notte invita a volgere lo sguardo a Lui luce del mondo perché sia adorato da ogni creatura è tra i momenti più intensi e fecondi.  I lunghi tempi di meditazione, la bellezza della liturgia,l’ascolto del silenzio, la frescura della querce, il canto sonoro della campagna, del bosco, la dolcezza di una fraternità viva, il lavoro nella solitudine della cella, tutto concorre al bene di coloro che cercano il suo volto! La preghiera coinvolge la vita e trova la propria luminosità dall’intimità dalla frequentazione non solo dal nutrimento esteriore.

2 Commenti
  • Pingback:vocazione a percorrere strade scoscese
    Pubblicato alle 14:30h, 26 Dicembre Rispondi

    […] ogni lastrico, riuscirà a percepire questo astro che brilla nel suo cuore, purché riconosca la vocazione ad essere uomo del sentiero, che scopre in se la vocazione a percorrere strade scoscese, poco […]

  • Pingback:conoscere la propria vocazione
    Pubblicato alle 22:12h, 16 Gennaio Rispondi

    […] che rispondere alla propria chiamata è in primo luogo lasciarsi interpellare da un rapporto personale con Gesù Cristo, unico tesoro […]

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