
04 Dic Un modello di vita contemplativa: il profeta Elia
la vita contemplativa delle carmelitane
carmelitane: Elia è per la monaca carmelitana un forte modello di vita contemplativa. Per essere un profeta, cioè un messaggero di Dio, abbracciò la solitudine come mezzo per cercare il volto di Dio, ascoltando la sua parola e lasciò che Egli infiammasse il suo cuore e dirigesse i suoi passi. Noi, monache carmelitane, come Elia, siamo dinanzi a Dio come testimoni della sua trasformazione, del suo aiuto e della sua presenza amorosa.
Cerchiamo di possedere anche lo zelo ardente di Elia per il Dio vivo. La Parola di Dio si converte in qualcosa che non solamente si medita in silenzio e solitudine, ma che è fuoco ardente nel nostro cuore. Questo fuoco ci rende sensibili ai nuovi segni della presenza di Dio e ci muove a servire il popolo di Dio appassionatamente. Considerata la nostra debolezza, permettiamo che la grazia e l’amore di Dio ci avvolgano e ci guidino, per poter essere aperte, come Elia sul monte Horeb, e trovarlo in maniera insperata.
Gradualmente potremo giungere a discernere e vedere la presenza di Dio in modi nuovi. Così giungiamo a sperimentare e comprendere veramente che Dio riempie tutto e che è in tutto. Siamo coscienti che la vocazione contemplativa nel Carmelo è anche chiamata alla profezia: “Vive il Signore alla cui presenza io sto” ( 1Re 17,1). Restando alla presenza di Dio giungeremo ad essere un segno dell’amore trasformante di Dio attraverso l’esperienza del deserto, mezzo di rinnovamento nel mondo. Quel che si realizza in noi fa parte del nostro ministero profetico.
I santi Carmelitani
l’Eredità contemplativa del Carmelo, gli esempi dei santi carmelitani e i ricchi insegnamenti della Chiesa, ci hanno dato alcuni principi per mezzo dei quali il nostro ideale ha assunto una forma concreta. Santa Teresa di Gesù Bambino ci esorta specialmente ad essere l’amore nel cuore della Chiesa. Tutti gli altri santi del Carmelo che nel corso della vita sono stati fedeli al nostro carisma e al nostro ideale , nonostante le difficoltà e gli ostacoli, continuano ad orientarci e ad ispirarci ancora in differenti modi, per poter realizzare il cammino contemplativo fino alle cime del Carmelo, che è lo stesso Gesù Cristo, nostro Signore. RIVCM 2007, 15-16.
La vita contemplativa costituisce la dimensione propria del nostro carisma. Ogni cristiano è chiamato ad apprendere questo sguardo interiore del cuore che è lo Sguardo di Gesù che trasforma dal di dentro la nostra esistenza e dona all’uomo la possibilità di accedere alla dimensione contemplativa dell’esistenza. Al Carmelo il pane di ogni giorno è la conversione interiore dello sguardo attraverso la vigilanza del cuore. Per questo chiediamo un cuore “attento” accorto” , capace di cogliere il passaggio di Lui nel frammento dell’oggi. Allora sappiamo in che modo tornare al Signore: seguendo le sue orme. Dopo aver colto le tracce della sua presenza siamo sensibilizzati, affascinati, coinvolti dalla sua persona e non possiamo fare a meno di seguirlo.
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