San Giuseppe

Dall’angolino della pagina evangelica da dove sobriamente, fai capolino, ti osservo Giuseppe e rimango basita dall’eloquenza del tuo silenzio, dalla ricchezza della tua povertà, dalla tua virile docilità, dalla solerzia del tuo stupore, dalla fiducia dentro i tuoi dubbi, dalla tua casta generatività, dalla tua ministeriale paternità.

Ti fai condurre dal mistero, inabissato in un amore smisurato per Maria e una fede incrollabile nel Dio di Abramo, la cui Parola scritta col fuoco nel tuo cuore, certamente, non può generarti equivoci.

Tu, forte nella fede dei padri e custode della Parola tracci, matita nella mani di Dio, di chiamata in chiamata, i contorni esistenziali degli eventi dell’Incarnazione e, custodendo la vita di Maria e di Gesù bambino, collabori docilmente e responsabilmente alla manifestazione dell’Amore misericordioso di Dio al mondo.

La tua umanità Giuseppe, evangelicamente defilata, custodita dalla paternità del cuore, mi fa sentire la necessità di un rapporto sempre più intimo, e amoroso con la Parola, il desiderio di lasciarmi invadere mente e cuore, di custodirla nella memoria e negli affetti, di lasciarla agire in me, di lasciarmi performare da essa, di permettere a Dio, come hai fatto tu, di stabilirsi in casa mia, di fare pensare in me la sua sapienza, agire nella mia mano la Sua mano, amare in me il Suo cuore.

 

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