monastero carmelitane

“Restiamo nella notte, ma sotto le stelle” (R. Latourelle)

Un essere visitato

Il comandamento dell’amore, sintesi mirabile della Shekinah di Dio, realizzato in Cristo, Verbum salutis, sarà sempre l’oggetto di attrazione della volontà dell’uomo, il fascino irresistibile che lo porta al telos del suo cammino: la comunione perfetta con Dio e con i fratelli. «La natura intelligente della persona umana può e deve raggiungere la perfezione. Questa mediante la sapienza attrae con dolcezza la mente a cercare e ad amare il vero e il bene; l’uomo che se ne nutre è condotto attraverso il visibile all’invisibile» (GS 15).

croce monastero

croce monastero

Nella follia della croce è racchiuso il segreto del Mistero lì dove il paradosso dell’Amore che disarma parla del Padre di misericordia, e ci conforta nel sentiero della vita affidarci a Lui sapendo che «restiamo nella notte, ma sotto le stelle» (R.Latourelle). Al di là di tutti gli enigmi, le incognite, le tortuosità, le curve della sorte umana nel mondo, la verità sull’uomo che Dio ha scritto nelle pagine di una storia straordinaria di salvezza si afferma nell’esperienza di una umanità nuova, quella di Cristo, che salita nei cieli, richiama l’uomo alla sua vocazione: partecipare in pienezza alla vita di Dio (2 Pt 1,4).

Nell’inquietudine creativa dell’uomo, generata dalla consapevolezza del limite della temporalità, è scritto ciò che è più profondamente umano: il desiderio del ritorno alla Fonte della propria immagine, la nostalgia di ricongiungersi con Colui da cui ha ricevuto l’impronta dell’essere. L’uomo è davvero un essere visitato, una dimora aperta all’ospitalità quando, contagiato da Dio, si rende capace di custodire l’autenticità della vita, diventando per le cose, negli eventi, verso gli altri icona di amore. La biografia dell’uomo è una crescita incessante verso sempre nuove ascensioni finché la Parola che Dio gli rivolge troverà spazio fecondo di incarnazione, un eccomi senza condizioni, la silenziosità del dono. Non ci sarà altro da capire, perché si sarà trovata la perla nei confini della propria territorialità, lì dove non mancheranno mai due pezzi di legno da incrociare e un varco di buio in cui morire per poi rinascere ed essere sottratti allo sguardo fatto di terra. I misteri di Cristo continueranno a parlare al mondo di amore consumato fino alla fine attraverso ogni persona umana che resta l’ambito privilegiato per l’incontro con il Volto, con il Tu che fa di noi un’irradiazione del Suo sguardo

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