respiro profondo

Un respiro profondo che invoca il tuo Nome

Davanti alla Parola come a fuoco che brucia e purifica, come a lampada che arde, risplende nel cammino, come davanti a un’eredità: lunga gioia del cuore, sostiamo. Immerse in quella memoria intima su cui poggiare ogni scelta così stiamo, aggrappate al suo Nome, coinvolte in un respiro profondo che invoca misericordia, dentro una fatica che coltiva progetti di gioia, nell’impegno sempre rinnovato di una “comunione in uscita”, in attesa che in noi la Parola si compia. Il cristiano per vocazione: luogo di ascolto.  Chiamato ad avere l’orecchio sempre pronto allo stupore per un Dio che parla; pronto all’incanto del suo amore che precede ogni supplica; meravigliato dalla sua esigenza di essere accolto e ascoltato. E quando il diaframma delle nostre incompiutezze si interpone e distrae il cuore, balzano le domande: Cosa faccio abitare in me? Cristo abita in me? Sono, nel mio piccolo mondo, almeno uno iota del suo Vangelo? Da questo afflato riemerge la Parola, come nuova, a ridestare la speranza: «Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò; 2 io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. 3 Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra». (Gn 12,1-3) Torna la richiesta di un ascolto docile e umile. Torna l’obbedienza della fede che riscrive con creatività il futuro… Torna l’invito alla fedeltà che rende feconda ogni rinuncia … E riprendi coscienza di essere dentro a quel metabolismo spirituale che trasforma in vita la Parola, se tu l’accogli come grembo fertile; se tu l’ami come Parola certa; se tu la lasci fecondare dal terreno della fatica; se tu l’ascolti centrato su Lui. Allora la fede diventa un farsi graduale a “misura di Dio”, un processo di trasformazione che ti fa, pian piano, diventare ciò che ami, custode della primogenitura del Bene, irradiato e irradiante, offerta di solarità. Allora come dice Turoldo: “Gronda di luce ogni volto di uomo, e tu vi condensi in sillabe il Verbo”.

2 Commenti
  • Laura Chiara
    Pubblicato alle 19:03h, 18 Febbraio Rispondi

    Il Suo sguardo domina nella mia vita, e la Parola Sua in tutto mi ritorna presente, per ogni sorta di sfumatura e mi rapisce tingendomi di luminosi colori quando si fa buia l’anima mia, quando s’adombra magari per una nuvola passeggera. Io non lo so a che punto sto, se almeno sono quello iota, però lo chiedo ogni giorno in tutte le forme che il cuore mi detta, ecco perché resto sempre meravigliata quando constato l’essersi realizzata su di me una grazia della quale non mi sento spesso d’esserne meritevole di fronte a tali grandezze sì fine e pregiate!
    Certo mi fa vibrare il suo Santo nome, magari mi prende un trasalimento come una bambina che non s’aspetta d’essere esaudita.
    La sua Parola sì, fuoco rovente è nell’anima mia, fuoco che m’illumina mi detta, mi suggerisce, mi sussurra, mi conforta, mi sprona, m’incoraggia, e mi nutre, sì mi alimenta nel Pane della speranza quando tutto mi pare essere difficile, come non dirgli Grazie infinitamente?
    Come non piangere di profonda miseria e al contempo di gioia!
    Fonte di sicura Misericordia, sulla pelle sperimentata tra gli sguardi e i sorrisi dolci che di Lui ho nel cuore, Misericordia nel vedermi stringere oltre la stretta di mano un segno di pace quando un turbamento si era affacciato al mio spirito, e una voce nel cuore dolcemente quasi mi richiamava a non tormentare troppo la mia anima per non ferirla per dovermi incamminare al Suo Convito! La Parola come tale è verbo del Verbo fatto carne per me, per essere unica carne insieme a Lui!

  • Laura Chiara
    Pubblicato alle 19:03h, 18 Febbraio Rispondi

    Il Suo sguardo domina nella mia vita, e la Parola Sua in tutto mi ritorna presente, per ogni sorta di sfumatura e mi rapisce tingendomi di luminosi colori quando si fa buia l’anima mia, quando s’adombra magari per una nuvola passeggera. Io non lo so a che punto sto, se almeno sono quello iota, però lo chiedo ogni giorno in tutte le forme che il cuore mi detta, ecco perché resto sempre meravigliata quando constato l’essersi realizzata su di me una grazia della quale non mi sento spesso d’esserne meritevole di fronte a tali grandezze sì fine e pregiate!
    Certo mi fa vibrare il suo Santo nome, magari mi prende un trasalimento come una bambina che non s’aspetta d’essere esaudita.
    La sua Parola sì, fuoco rovente è nell’anima mia, fuoco che m’illumina mi detta, mi suggerisce, mi sussurra, mi conforta, mi sprona, m’incoraggia, e mi nutre, sì mi alimenta nel Pane della speranza quando tutto mi pare essere difficile, come non dirgli Grazie infinitamente?
    Come non piangere di profonda miseria e al contempo di gioia!
    Fonte di sicura Misericordia, sulla pelle sperimentata tra gli sguardi e i sorrisi dolci che di Lui ho nel cuore, Misericordia nel vedermi stringere oltre la stretta di mano un segno di pace quando un turbamento si era affacciato al mio spirito, e una voce nel cuore dolcemente quasi mi richiamava a non tormentare troppo la mia anima per non ferirla per dovermi incamminare al Suo Convito! La Parola come tale è verbo del Verbo fatto carne per me, per essere unica carne insieme a Lui!

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