Santuario

Entrando nel Santuario

Appare gravida di vita la campagna… col suo docile assenso alla stagione: si sveglia … Incanta il verde rigoglioso degli alberi, i prati fioriti spandono fragranza e le bestiole, ognuna col suo verso, intonano canti di inedita bellezza. Si muovono in danze leggiadre le fronde, e tra il bisbiglio delle foglie, il vento porta, come echi di voci bambine: trastullo di giochi e risate e, invitante, il profumo di pane fresco appena sfornato …. Anche le campane del Santuario, scrollata di dosso la vecchia ruggine, si uniscono-con rinnovata armonia- alla lode che la natura, ridestata, eleva al Creatore. La nonnina, canuta e zoppicante avanza incerta tra i banchi-ancora impregnati dall’odore del legno nuovo- sgranando il suo Rosario e sospirando ad intervalli responsoriali con la salmodia delle monache…. Quanta luce! Fiori, sobria bellezza….

Questo “luogo” di Maria Addolorata, ora è di nuovo: casa aperta. Torna il pellegrino ad inginocchiarsi e invocare, tornano gli amici…di nuovo la chiesa si gremisce festante…. Di nuovo il fumo odoroso dell’incenso sale con la nostra preghiera verso il cielo … inebria i cuori e induce al desiderio del suo volto ogni invocazione. Dove stai tu silenzio, dove trovarti solitudine del Carmelo? Come afferrare nell’istante contingente e passeggero, il suono eterno di silenzio sottile che chiama a trasformazione”? Dove stai tu carmelitana, col tuo carisma di preghiera e intercessione? A che punto è per te la rotta? Sai combattere o ti adagi, vivi fragile e adagiata o ami batterti in trincea? Stai ritta in preghiera o irreperibile e sincera, solo muta di parole e in ricerca …. In ascolto, con il cuore alla “Parola “? Dove si poggia il tuo sguardo? Quale il tuo centro? La fede cerca la sua ancora …Il tuo faro dona luce? Svegli la profezia? Sei radice ? Porti linfa? Qui ti cerca la speranza. A questa fonte tanti vengono a dissetarsi… Che acqua doni?… Hai acqua? Per l’amore molti idoli …. Ma il tuo cuore vuol farsi “Uno” ? E … Sai incedere spedita sui sentieri della cura? Qui ti trovo sorella e amica, tra le voci del santuario, con Maria che come un’eco al tuo carisma ti richiede: “aiutami a piangere” Qui ti raggiungo, sul sentiero contemplativo, mentre incedi col tuo passo sempre all’erta mai in riposo verso la luce del suo Volto Qui ti cerco nel labirinto spinoso della tua conversione dove anche tu, aneli e gusti il sapore della misericordia Qui ti intravedo tra le dune del deserto a districarti tra tentazioni e voci interiori di seducente ed eterna bellezza Qui stai nel pregevole cammino di comunione … con la voce sommessa del tuo stato, ma la forza genuina della sororità, dell’amore vicendevole, del faticoso ma allettante esercizio della libertà e dell’amore

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