E il cammino procede

E il cammino procede
Il cammino della sequela non è fatto di avvenimenti straordinari piuttosto è segnato dalla capacità di ripulire lo sguardo e riconoscere la visita…, “il tocco” dell’Altro. L’Altro entra in te, abita la casa dell’interiorità, traccia sentieri nel cuore, toglie erbacce, si fa strada tra i rovi, estirpa radici e… pianta semi di speranza, innesta vita, fa scaturire sorgenti di gioia. Di questo intreccio di potature e risvegli, è madre la prova. Ci si vorrebbe sottrarre al mistero della sofferenza, ma il “non temere” di Dio supera la paura, principio di ogni fuga. E allora si rimane, vigilanti ma “passivi” all’azione di Dio. Nella prova, infatti, cadono le maschere, si dissolvono le illusioni… Nella prova ciascuno vale quanto le proprie motivazioni, quanto la propria fede. Più di ogni altra cosa la prova svela l’anima, la mette a nudo di fronte alle proprie radici e inevitabilmente porta lo sguardo verso quell’Oltre da cui ogni legame è sancito.

Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. (Dt 8,2)

Si rafforza la certezza che Dio chiama irrevocabilmente ad una compagnia…. “perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili” .
Rm 11,29. Chiama a stare con Lui, a fare strada con la sua amicizia, a riscattare con Lui i giorni dall’amarezza e dallo sconforto, a recuperare con Lui passi sprecati o perduti. Stare con Lui purifica e redime il nostro vuoto, le nostre inquietudini. Stare con Lui libera dalla paura dell’isolamento. Stare con Lui inoltra nel regno del dono, della gratuità, dell’oblatività. Stare con Lui è fare casa con Lui, agire con lo stile di Lui. Stare con Lui: innestare un Noi dentro cui la nostra umanità si sente accolta, ospitata, affidata alla Sua cura. … “gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi” (1 Pt 5,6).
Stare con Lui “in disparte” per entrare nella volontà del Padre e lasciarsi rapire il cuore dal mistero nascosto di Gesù che cammina verso la croce. Questo cammino, richiede l’impiego di un’energia nuova: l’amore libero, fiducioso e disponibile all’abbandono alla divina Provvidenza. Possiamo allora farci carico delle nostre responsabilità e consapevolezze non più come pesi e freni, ma come prova di cammino e sequela reale della Sua persona sapendo che il Maestro non farà mancare il suo incoraggiamento e sostegno; nel cammino non si è soli.

Così la vita diviene il luogo della buona battaglia dell’amore; il luogo dove Dio si fa prossimo nei volti, nelle situazioni, nello scorrere dei giorni, negli spazi di ordinarietà, di condivisione, di letizia , nelle scene di fatica, di pazienza, di attesa… Così la vita diviene il luogo dove volti, persone, situazioni vengono affidati e riaffidati al nostro amore. E il cammino procede.

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