Ci hai fatti per te

Ci hai fatti per te

Il nostro cuore è a tal punto fatto per Dio che, quando lo si gusta una volta, tutto il resto sembra insipido: quest’impronta del gusto di Dio in un cuore è un fascino segreto che lo fa incessantemente volgere dalla parte di Dio, quasi come un ago calamitato si volge senza posa verso levante.
[Francesco di Sales,Trattato dell’amor di Dio, VI, VII].

Nonostante lungo il cammino possa capitare, anche con una certa frequenza, di mettere il piede in fallo, di sentire il terreno vacillare, di inciampare su piccoli o grandi ostacoli, di voler demordere per la fatica della salita… quando hai incontrato Gesù e, anche solo per una volta, hai avvertito profondamente la pienezza del suo amore per te, non puoi fare a meno di rialzarti, munirti dei supporti necessari, riprendere il cammino e ricominciare a cercarlo. Totalmente rapita dal desiderio del Suo Amore, aneli incessantemente ad un nuovo incontro che tonifichi il cuore, sazi la sete, fasci le ferite, dia gioia.
Si, ti assale il timore di incontrare nuovi ostacoli, si presentano, pressanti, alla mente i presunti e anche “ragionevoli” rischi di un affidamento totale senza se e senza ma, tornano alla ribalta i ricordi del dolore, dell’angoscia, della solitudine provati nei frangenti della già sperimentata caducità del cuore proprio e altrui, ti attanaglia il dubbio di una irrazionale ingenuità ormai fuori luogo a questo punto della tua storia… Tuttavia senti come un’inclinazione fondamentale e imprescindibile che ti aggrappa a Dio e ti suggerisce imprecettibilmente che tutto andrà bene, purchè tu lo lasci fare e e non viva che di fede.

E cerchi Dio, che sai essere ovunque perchè, se stai attenta, tutto te lo annuncia, tutto te lo comunica. Egli è al tuo fianco, attorno a te, dentro di te e tu lo cerchi… ed Egli è qua continuamente pronto a darsi a te oltre gli enigmi delle tue fatiche, dei tuoi perchè delle tue sofferenze come anche delle tue azioni, delle tue attrazioni; è qua e ti lascia assaporare il gusto amaro della tua miseria per liberarti dall’idea astratta di Lui e così inoltrarti nll’abisso del Suo Amore vero, concreto, certo.
E’ un fascino che supera il sentire, trascende i significati oggettivi e ragionevoli delle cose o delle situazioni e, misetriosamente, non presume perfezione anzi, ci si accorge che, la forza di questo desiderio aumenta la percezione della propria pochezza, amplifica la consapevolezza dei propri limiti, intensifica il senso del proprio peccato e, affinando l’atteggiamento di attenzione, alimenta una pace profonda, l’inestimabile gioia di sentirsi amati dal di dentro della propria incompiutezza e un grande desiderio di spendersi per Lui.
Mistero di un Dio che cerca, facendosi cercare, trova, facendosi trovare…
Percorso serio, arduo ma liberante dell’obbedienza della fede…
Destino di gioia infinita per ogni uomo che umilmente si arrende al Suo Amore …
Cammino amoroso di tutta una vita!
“Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù e la tua sapienza incalcolabile (Sal 144,3; 146,5)
E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti e ti invochi credendoti, perché il tuo annunzio ci è giunto.
Ma chi mi farà riposare in te, chi ti farà venire nel mio cuore a inebriarlo? Allora dimenticherei i miei mali e il mio unico bene abbraccerei: te.
Cosa sei per me? Abbi misericordia, affinché io parli. E cosa sono io stesso per te, sì che tu mi comandi di amarti e ti adiri verso di me e minacci, se non obbedisco, gravi sventure, quasi fosse una sventura lieve l’assenza stessa di amore per te? Oh, dimmi per la tua misericordia, Signore Dio mio, cosa sei per me. Di’ all’anima mia: «La salvezza tua io sono!». Dillo, che io l’oda. Ecco, le orecchie del mio cuore stanno davanti alla tua bocca, Signore. Aprile, e di’ all’anima mia: «La salvezza tua io sono». Rincorrendo questa voce, io ti raggiungerò, e tu non celarmi il tuo volto. Che io muoia, per non morire, per vederlo.”
Agostino, Le Confessioni, 1,1.5

1 Comment
  • Giusy Lentini
    Pubblicato alle 07:36h, 06 Novembre Rispondi

    Carissime sorelle in Cristo GESÙ, vi seguo e mi arricchisco con le vostre condivisioni. Grazie per i doni che offrite e per ciò che siete. Mi è stato chiesto da una mamma di aiutare un ragazzo che per me è come un figlio. Vi chiedo di pregare per me per lasciarmi condurre dallo Spirito Santo, e di pregare per lui (Dino) perché accolga l’aiuto che GESÙ attraverso noi gli offre. Grazie uniti nella preghiera

Aggiungi un commento