Cammino

La nostra vocazione monastica è una chiamate ad una vita di solitudine; è una sequela nel deserto. Deserto: pienezza di intimità, luogo di incontro profondo, di comunione, silenzio, preghiera… Ma anche luogo di combattimento, di prova… ed è la verità stessa del Vangelo a confermare la vita e l’esperienza: “Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo” (Mt 4,1). Giovanni Cassiano dice: “Gesù, Figlio di Dio, si è degnato di offrire a noi nella sua persona l’esempio vivente della nostra vocazione quando, da solo nel deserto, si consegnò alla preghiera e vinceva il tentatore con le armi dello Spirito” . Così il tempo forte della Quaresima, richiamo ecclesiale per tutti i cristiani alla conversione del cuore alla misericordia della vita, diviene per noi occasione in più, per indossare le armi del combattimento spirituale e addentrarci, sempre più vitalmente, nella nostra chiamata alla trasformazione. È un combattimento invisibile ma reale, una lotta da vivere nel cuore, un’ascesi della debolezza rinvigorita dalla preghiera perseverante, dalla vigilanza e da una continua adesione, umile amorevole e luminosa alla volontà del Padre. Non si tratta tanto di sforzo umano quanto di corrispondenza alla grazia, di accoglienza docile della pedagogia di Dio che, anche attraverso la tentazione e la prova, alimenta l’amore. Diveniamo più consapevoli della nostra natura di fragilità e di peccato; proviamo a distaccarci dalla nostra volontà; il cuore si svuota e tende a Dio. Può spaventare un cammino, per così dire, “a secco e arido” e, certamente, non viene naturale ma diventa esigenza del cuore, provare a liberarsi sempre più di se stesse, delle proprie manie, dei propri gusti, per far spazio, per far entrare, per far luce su Lui… una Presenza dimorante nell’intimo da cui si avverte di essere amate, cercate, desiderate …Nel giardino del cuore, però, come in un Eden, Dio dà libertà, e alla sua Presenza amante, si affiancano pensieri, emozioni, bisogni che, come serpenti, si aggirano per assediarci, vischiosi e striscianti, camminano sulle pareti del cuore, tendono insidie, accerchiano, tentando di addentrarsi, di varcare la soglia della consapevolezza e farci cadere… Vigilare, come Gesù nel deserto, con la spada della Parola e la lampada della preghiera, tenendo chiusa la porta del castello interiore e lasciandone a Dio solo il trono. Mettere ciò che si prova e si sente sotto la luce del Vangelo … e partire da un “no”. Giocare al rialzo, tra l’Amore e gli “amori”. Lentamente, purificare il cuore, giungere al silenzio che viene da Dio e svegliare in noi la sua voce perché ci ammaestri. Vegliare e pregare per non cadere in tentazione, per crescere nella fiducia in Dio, perché Egli cresca in noi e ci possieda totalmente . Vegliare e pregare perché la vita di Dio in noi ci renda, giorno dopo giorno, “porte di misericordia”. “Ricorda il cammino che ti ha fatto compiere il Signore tuo Dio in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti, per provarti, per conoscere ciò ch’è nel tuo cuore” (Dt 8,2).

Io ti amerò, Signore, ti renderò grazie e confesserò il tuo nome, perché mi hai perdonato malvagità e delitti così grandi. Attribuisco alla tua grazia e alla tua misericordia 
il dileguarsi come ghiaccio dei miei peccati; attribuisco alla tua grazia 
anche tutto il male che non ho commesso… Tutti i peccati – quelli che 
di mia spontanea volontà commisi, 
e quelli che per tua guida evitai – 
mi furono rimessi, lo confesso. 
Chi alla tua chiamata seguì la tua voce 
ed evitò le colpe… non mi schernisca se, 
malato, fui guarito dallo stesso medico 
che preservò lui dai malanni. 
Perciò dovrà amarti altrettanto,
anzi più davvero di me, perché vede 
come da tanta prostrazione di peccati 
io mi libero, ad opera di Colui 
che in tanta prostrazione di peccati 
non lo lasciò avviluppare.” (Sant’Agostino, Confessioni, II, 7).

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3 Commenti
  • gianfranco Lomonaco
    Pubblicato alle 17:32h, 11 Febbraio Rispondi

    Vegliare e pregare perché la vita di Dio in noi ci renda, giorno dopo giorno, “porte di misericordia”. …e oggi voi lo siete,Grazie e Buon Cammino.

  • Laura Chiara
    Pubblicato alle 11:13h, 12 Febbraio Rispondi

    Sono la consolazione dopo i pianti versati ieri nel silenzio totale dell’anima mia, dopo che ho trovato la forza di non mostrarmi scossa di fronte ai miei profumandomi realmente il viso come il Signore suggerisce di fare! Sono queste parole esattamente il centro non meglio di così da me saputo descrivere degli abissi dell’anima mia.
    e ringrazio Gesù se riesco a leggerle perché ultimamente faccio fatica a sedermi al computer per motivi di salute, anzi vi chiedo una piccola preghiera per me per il mio grande desiderio ….

  • GIUSEPPE GARREFFA
    Pubblicato alle 15:50h, 14 Febbraio Rispondi

    SONO PAGINE DI PROFONDITA’ SPIRITUALE CHE CI RICHIAMANO AD UN CAMMINO COSTANTE

    LA PREGHIERA CI DEVE FAR CAPIRE CHE PERSONE FRAGILI SIAMO,E CHE SENZA LA GRAZIA DI DIO

    NULLA E’POSSIBILE.SE NON TORNIAMO COME BAMBINI TUTTO CIO’CHE FACCIAMO DI BUONO

    HA SOLO LA PARVENZA ESTERIORE, MA,INTERIORMENTE SENTITIAMO CHE E’SOLO FACCIATA.

    SIAMO SULLA STRADA DELLA PERFEZIONE DOBBIAMO ABBANDONARE LE NOSTRE CERTEZZE

    E FARCI GUIDARE DALLA SUA PAROLA MEDITATA E PREGATA.

    GRAZIE PER GLI STIMOLI
    GIUSEPPE

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