Camminare

Ti svegli nella notte …. Un’invocazione salta   immediata dal cuore: Io sono tuo, salvami, perché cerco il tuo volere (sal 118, 94)

Il desiderio diventa esigenza e necessità dell’anima … Ora essa scorge, i propri contorni sfregiati di miseria, riconosce nuove impurità del cuore, condizionamenti e bisogni mai considerati…. Ora comincia a sentirsi molto piccola, non così perfetta come si era descritta o come aveva dato a credere in superficie… Ora l’anima intuisce un nuovo cammino… lo stesso traguardo, la stessa luce di prima ma più intensa, più luminosa, più trasfigurante.

Si aspetta fallimenti a cadute, non crede più di non poter sbagliare, di avere le carte in regola, di conoscere i trucchi del mestiere…. L’anima avverte di giocare a carte scoperte con un Dio combattuto sulle rive del proprio orgoglio e della propria autoreferenzialità…. ; combattuto  e  vinto per la sua passione per l’uomo…, per il suo irrefrenabile desiderio di salvezza….  per la sua viscerale misericordia! ….. Anima in lotta risanata da un dono: la nuova coscienza della propria vulnerabilità e caducità. Il mondo sembra cominci ad uscire di scena; non che l’anima sia arrivata a quel grado di santa indifferenza di cui parlano i santi…. ma si accorge che il cuore palpita dentro un dinamismo differente.

Ora Dio sembra faccia più da padrone di casa e lei, polverosa e cenciosa, accoglie con stupore e gratitudine i segni di tanto indescrivibile amore.

Bene per me se sono stato umiliato perché impari ad obbedirti ( dal Sal 118).

Questo il respiro dentro cui cominciano a delinearsi i contorni di una nuova storia, un nuovo profilo che implora un cuore mite, umile, docile: un cuore che sappia obbedire.“ Donami un cuore semplice che tema il suo nome” ( dal Sal 85).

 La preghiera sgorga dalla coscienza esperienziale dell’ amore infinito e senza condizioni del Padre che libera, rasserena, dà gioia, speranza e lentamente, liberamente, nel tempo, conduce al desiderio autentico di riamarlo e di amare i fratelli .

“Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando siedo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo. La mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta” (dal Sal 139).

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