Agganciare la terra al Cielo

agganciare la terra al Cielo
La Grazia di abitare in un luogo carico di verde, in cui l’odore della terra impreziosisce di genuinità anche le più piccole cose, i suoni della natura, intrecciati con il silenzio tranquillo di una vita gioiosamente raccolta, modulata, nei suoi atti più ordinari, sulle frequenza di una Presenza, il fluire dei tempi di lectio divina, preghiera personale, liturgica e lavoro in solitudine, regalano alla nostra quotidianità frammenti concreti di eternità, gocce di Dio per la nostra sete, scintille di Lui per il bisogno d’amore di quanti vuole raggiungere attraverso la nostra preghiera e l’offerta.
Nel segno concreto dell’amore vicendevole, poi, giochiamo la fattualità del nostro cammino di fede…. “Da questo sapranno che siete mie discepoli se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35)
Per incarnare la Parola, e nella prospettiva della communitas da creare, custodire, alimentare, cerchiamo di impostare la nostra vita su un’ascesi cenobitica che non restringe il perimetro personale limitando la possibilità di espressione, piuttosto aiuta ciascuna sorella a vivere il graduale decentramento da sè compenetrando ogni evento e relazione nell’esperienza crescente dell’amore di Dio.
La tensione apostolica, motiva la quotidana offerta di ogni piccolo atto, fatica o sacrificio e alimenta la nostra chiamata, così che, senza particolari strategie, ma semplicemente, nella nostra stessa fragilità, viviamo come sorelle che imparano ad amarsi come Cristo ci ama.
In quanto monache carmelitane, siamo ai margini di ogni apostolato attivo e anche la nostra collocazione geografica è fuori mano, nella nostre stesse esperienze personali poi, portiamo il doppio volto del deserto: ora siamo terra arida, ora spazio silenzioso per l’Eterno … ma nella nostra marginalità, corroborata giorno dopo giorno dalla consapevolezza di essere evangelicamente ” servi inutili”, cerchiamo di crescere nella capacità di discernere il volto di Dio nell’altro, proviamo ad ascoltare quanto gli brucia in cuore e così, senza rumore, agganciare la terra al Cielo.

1 Comment
  • Mario
    Pubblicato alle 22:07h, 18 Febbraio Rispondi

    Buonasera
    Il Filosofo cattolico Emauel kant scriveva:
    Due sole cose mi parlano di Dio “ le altezze del cielo stellato e le profondità del cuore”
    Queste parole mi hanno fatto riflettere;
    Ció che è simile si attrae; penso che la breve vita dell uomo raggiunga il suo apice o divina essenzialità quando avvicina o mette in contatto queste due meravigliose entità… se penso inoltre che siamo fatti di polvere di stelle questa impresa e più che possibile.
    Mi è capitato spesso trovarmi in luoghi di alta montagna di notte e guardando con stupore e meraviglia la volta celeste avevo la sensazione che solo il mio corpo materiale si frapponesse da queste due divine entità … cielo stellato e profondità del cuore
    mario

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