sui passi della fede

Sui passi della Presenza

E’ un caldo mattino di agosto, dalla natura circostante sprigiona un’armonia di suoni e colori … Al riparo dalla fretta, trattengo i miei pensieri in una sosta  davanti al Tabernacolo … Un silenzioso riscoprirsi in una Presenza, la certezza di un Amore! Il cuore è accovacciato ai piedi di Dio e il mio piccolo mondo si inabissa nel Suo sguardo d’amore.
Gli occhi guardano quel minuscolo frammento di Pane … E’ Gesù! E penso: in Lui ho messo il mio piede sul sicuro, con Lui sono tranquilla come un bambino in braccio a sua madre, a me chiede solo di fidarmi, mi chiede di «credere all’amore». Certo, riconscere Dio presente nell’Eucaristia è un atto di fede, e la fede è un dono ma è anche un atto umano … una questione di fiducia. Riconoscerlo presente nella vita, negli incontri, nel volto… In effetti il bimbo si fida della mamma, l’amicizia nasce dalla fiducia, gli sposi si scambiano la fede, i fidanzati si chiamano così proprio perchè il loro innamoramento si trasforma in amore passando per la via della affidabilità reciproca.  Ogni relazione tra gli uomini nasce da un continuo farsi credito, altrimenti l’umanità ne risente, soffre, si svilisce. Così tra me e Dio! Lui si fida di me sempre, mi precede, mi accompagna, mi invita e sostiene in una continua trasformazione interiore, ed io anche quando, arida o sonnolente, porto avanti la vita sui passi di una fede incerta e provata, gli dò credito, so che Lui è con me, in me. Oggi, non potrei concepire la vita fuori da questo incrocio fiducioso di sguardi nè vivere fuori da questo orizzonte di luce in grado di illuminare tutta l’esistenza.
Mentre queste considerazioni fluiscono a cascata dentro di me e gli occhi fissano il Tabernacolo, cuore e mente aprono la danza della gratitudine per il dono della fede, sulla melodia della misericordia implorano aiuto, coraggio e umiltà per continuare il cammino, sugli snodi dell’intercessione, portano tutti gli uomini più e meno capaci di saziare la loro fame di felicità .
Prego …. e, quasi come in una cordata, mi accorgo di camminare insieme a tanti uomini e donne della Scrittura avviati decisamente in questa marcia della fiducia… Uomini che lasciano tutto come Abramo per la promessa di un Dio che conoscono poco, uomini, impulsivi e passionali come Pietro che, afferrati da Cristo, mettono la loro materia grezza nelle mani di Dio fino a divenire capci di versare il sangue per Lui. Penso a Maria, normale ragazza di borgata, proiettata in un sano ma comunissimo progetto di vita matrimoniale, improvvisamente convocata in un piano umanamente inconcepibile e comunque pronta e disponiblie ad un fiat libero e totalizzante…. Penso alla fede incerta di Tommaso che ha bisogno di mettere la mano nelle ferite e vedere il segno dei chiodi per credere; penso a Maddalena piangente e sconsolata in cerca di un morto e, amorosamente, ri-chiamata per nome alla fiducia dal Risorto. O ancora vedo quei due di Emmaus, sulla via del ritorno, involucrati nelle loro speranze deluse, pedagogicamente infuocati dall’amore sui passi di una Parola spiegata e attorno ad un Pane spezzato…. E penso a Paolo fremente di zelo per Dio, in corsa verso Damasco contro una setta di fanantici seguaci di un certo Gesù, poi rapito da Cristo alla sua cecità con l’aiuto del fratello Anania e giunto alla testimonianza più innamorata con il dono della vita. E ancora, quanti uomini e donne di tutte le età, santi canonizzati e non, hanno fecondato i solchi della storia con la pienezza della loro vita di fede.
É come un roveto che sempre arde e mai si consuma sempre alimentato anche da “ceppi” di gente comune come me, tante sorelle innamorate di Cristo con cui ho vissuto o la compagnia di donne nella quale sono attualente innestata. Donne normalissime, di oggi, con le loro incongruenze incoerenze e ondulazioni ma decise a stare ai piedi del Maestro a laciarsi illuminare la mente e corroborare la volontà dalla sua Parola, ad amarLo, a credere in Lui nella semplicità di una vita offerta per lodarlo e intercedere perchè si accenda nei cuori degli uomini l’amore di Dio, avvinte, come sono, dalla vertiginosa e inconcepibile certezza che Cristo è Tutto.
Una schiera di ieri e di oggi in marcia sui passi della fede. Una schiera di grandi e piccoli, con lo sgaurdo fisso in Dio e con gli occhi di Gesù per il mondo. Una schiera che si è incontrata con Dio e con Cristo incarnato, si è lasciata toccare dalla sua Parola, ha ricevuto la sua grazia, gli ha consegnato il cuore per lasciarglielo trasformare…..
Ti guardo Gesù, lì presente nel Santissimo Sacramento e penso che anche io, nel mio piccolo, sono dentro a questa schiera, sto correndo il rischio della fede e so che la mia certezza è tutta interna a questo rischio, a questo uscire da me per affidarmi a Te….. ”Io so in chi ho messo la mia fiducia”

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