monache carmelitane cerreto

Parola di Dio

Hora est nos de somno surgere … (Rom 13,11)

Urge la Parola di Dio… è ora di svegliarci dal sonno! Di fronte ai profondi mutamenti culturali, sociali e religiosi del mondo e grazie alla rinnovata presa di coscienza della natura missionaria della Chiesa, si avverte la necessità di creare le condizioni per una predicazione più viva del vangelo, attingendo forza dalla prima predicazione apostolica perché i passi del messaggero di lieti annunzi, che annuncia la pace e la salvezza siano forieri di trasformazione per l’uomo e per le sue vicende. La stanchezza della fede, ridotta spesso a un assolvimento di doveri di preghiera e di incontro, quasi fosse una salutare medicina che faccia bene comunque o un talismano da non lasciare per non incorrere in castighi dal cielo, richiede un ridare spazio vitale a quella Parola che dal di dentro muove e attrae a valicare i confini di una miopia devastante quale quella di un uomo che ha tutto il corredo del cristiano, ma ne ha perduto il senso.

Rinnovare alla radice la coscienza della propria identità di figlio di Dio, della propria appartenenza a una famiglia universale che è la Chiesa, comporta un lasciarsi coinvolgere dal dinamismo della fede. La Parola illumina e interpreta la vita personale e collettiva, apre alla celebrazione del mistero cristiano, conduce all’impegno di promozione umana, al servizio e alla testimonianza della carità… Il pensare che «il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa» (Mc 4,27) aiuta a non dare tutto per scontato come opera dell’uomo, perché è Dio che fa germogliare e crescere i semi della grazia, ma non bisogna dimenticare che la salvezza di Cristo, coinvolgendo l’uomo interamente, implica una crescita progressiva in tutto ciò che è autenticamente umano.

E questo non avviene automaticamente nel semplice partecipare ai momenti della vita ecclesiale, ma richiede un lavoro personale e costante. È quanto mai doveroso allora fare attenzione alla qualità di vita di noi credenti. Siamo chiamati a spenderci perché la fede sia una luce che si espande e illumini tutti gli aspetti della quotidianità, a custodirci vicendevolmente perché tutte le membra del corpo di Cristo, godendo di buona salute, partecipino a chi non crede la loro vitalità con parole, gesti, segni che tutti possano comprendere.

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